Siamo stati a vedere la mostra The world of Banksy, e dalla location di Genova elegante e grezza alle riproduzioni ve la vogliamo raccontare.
Banksy “è tornato” a Genova: la nuova mostra
Dopo aver visto altre bellissime mostre di street art – ricordate proprio la mostra di Banksy del 2020? – non potevamo perdere l’ultima arrivata a Genova.
The world of Banksy è la mostra che potete visitare fino al 16 luglio a Genova; secondo noi una bella opportunità per conoscere e far conoscere le opere più iconiche dell’artista, dai Kissing coppers al Flower thrower alla Balloon girl.
La visita all’incirca vi impiegherà un’ora/un’ora e mezza perché è una mostra molto ricca.
Lungo il percorso infatti ci sono più di 100 riproduzioni di opere che affrontano tutti i temi cari a Banksy: la guerra, il capitalismo, il potere, l’uguaglianza, l’immigrazione, l’inquinamento.
In una piccola stanza alcuni schermi mostrano un progetto nuovo per “dare vita” ad alcune opere che si compongono e animano sotto gli occhi dello spettatore. Da questa parte forse mi aspettavo di più ma non è il fulcro della mostra.
Bello l’allestimento che per certe opere cerca di riprodurre il luogo reale nel quale sono state realizzate: una bicicletta, una camera d’albergo, una strada.

Mostra Banksy a Genova: informazioni utili
La mostra The world of Banksy è stata allestita nella vecchia biglietteria della stazione di Genova Piazza Principe.
Lo spazio, in origine elegante e signorile ma inutilizzato da alcuni anni, è stato volutamente lasciato spoglio e grezzo, con muri scrostati, cavi e tubi a vista e calcinacci per terra (anche un po’ creati ad arte bisogna dire).
fino a quando: la mostra di Banksy a Genova è visitabile fino al 16 luglio
Orari: Tutti i giorni, da lunedì a domenica: dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19)
BIGLIETTI
Dal lunedì al venerdì: 14.50€ – ridotto 12€/7€ – minori di 6 anni ingresso gratuito
Sabato, Domenica e Festivi: 16.50€ – ridotto 13.50/8€ – minori di 6 anni ingresso gratuito
Mostra di Banksy a Genova: l’arte per affrontare temi importanti
Un linguaggio iconografico semplice e diretto quello di Banksy, aiutato dalla tecnica dello stencil che rende più realistici e dinamici i soggetti.
Ai bambini piacciono questi disegni che si riescono a riconoscere in maniera semplice, ma il significato dietro un’opera è complesso, comprende tante diverse sfaccettature e fatti di cronaca – passati o recenti – che spesso il bambino non conosce.
È così che abbiamo passato 10 minuti buoni davanti all’opera che riprende il celebre quadro della Zattera della Medusa ma con un triste riferimento alla condizione dei migranti oggi, con uno yacht di lusso che guarda in lontananza e i naufraghi che muoiono senza speranza.
Un quadro molto triste, certo, ma penso che come genitori sia doveroso far conoscere ai bambini realtà diverse dalla loro. Ognuno con le sue parole, ognuno con i suoi tempi, ma impossibile non fare riferimento ai più recenti fatti di cronaca e spiegarli e raccontarli ai bambini.
Mostre di street art: favorevoli o contrari?
Una domanda che ci siamo posti è: ha senso vedere una mostra di street art?
Qui in redazione ci siamo divisi tra chi preferisce vedere le opere nel loro naturale contesto geografico e chi invece la trova comunque una buona occasione per imparare qualcosa.
Chi sostiene la prima tesi afferma, con ragione, che un’opera nata in strada deve essere fruita in strada per poterne comprendere il contesto storico e culturale e che solo così sia autentica.
Personalmente penso che non tutti abbiano la possibilità di andare nei luoghi dove sono realmente le opere di Banksy, anche perché molte di queste sono in luoghi di guerra o non facili da raggiungere.
Inoltre mentre un adulto può comprendere il significato delle opere in maniera più autonoma, un bambino ha difficoltà, a maggior ragione se ne vede una o al massimo due.
Così, a mio parere, trovarne tante in un colpo solo e sentendo delle spiegazioni mirate lo aiuta a comprendere magari anche solo una parte di quello che ha visto e dei messaggi che l’artista vuole trasmettere.
Per questo speriamo che l’organizzazione della mostra studi anche delle visite guidate su misura per i bambini o una piccola guida cartacea per andare a spiegare le opere e il contesto nel quale questo grande artista vive e lavora.
Voi cosa ne pensate?
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